Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il martirio del Venerabile Servo di Dio Teresio Olivelli.
“Difensore dei deboli”, laico dalla fede incrollabile, Olivelli nasce a Bellagio nel 1916, ma fin da bambino si trasferisce in provincia di Pavia e poi nel Vigevanese. Milita tra le fila fasciste tentando una conciliazione tra regime e fede cristiana. Nel 1940 viene nominato ufficiale degli alpini e parte volontario per la guerra di Russia. Sopravvissuto alla drammatica ritirata dopo aver coraggiosamente soccorso i compagni feriti, rientra in Italia nel 1943 e si dedica alla pedagogia, come rettore del collegio Ghislieri di Pavia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 non si arrende ai tedeschi e viene deportato in Germania. Riesce a scappare e si unisce alla Resistenza di stampo cattolico, nella zona di Brescia.
Viene nuovamente arrestato nel 1944, a Milano, e deportato in campi di prigionia nazisti, dove si distingue per generosità e coraggio, intervenendo più volte in difesa dei compagni più deboli. Il 17 gennaio del 1945 con il suo corpo fa da scudo per proteggere un prigioniero ucraino da un violento pestaggio: viene colpito da un violento calcio al ventre e muore.
Gli è stata attribuita la medaglia d’oro al valore militare. Nel 2015 è stato dichiarato “venerabile”, e la causa di beatificazione aperta nel 1994 ora viene accelerata dal riconoscimento del martirio da parte di Papa Francesco.