Coltivazione a pochi metri di distanza dalle aule. E questa è già una grande rivoluzione ma ben più rivoluzionarie sono le nuove serre del Cfp – il centro di formazione professionale di Monte Olimpino. Serre idroponiche, il nome è complesso ma la tecnica è facile da spiegare. La terra viene sostituita da un fondo inerte – perlite in questo caso – e le piante vengono costantemente irrigate, attraverso dei piccoli tubi collegati a un serbatoio, con acqua arricchita da elementi nutritivi fondamentali per la loro crescita.
La temperatura deve essere costante e anche l’illuminazione è fondamentale, il resto lo fa la natura. Poco dopo Pasqua è iniziata l’attività, attività che sin da subito ha dato – letteralmente – i suoi frutti. Piante aromatiche, zucchine, fragole e frutti di bosco, zucchine, pomodori e fiori commestibili. Gli studenti dei corsi “aiuto cuoco” e “pasticceria” si stanno dunque formando a partire dalla materie prime che utilizzano nelle proprie ricette. Un’opportunità preziosa, come spiegano anche ristoratori e addetti ai lavori.
Il progetto è partito subito dopo Expo 2015, costo 80mila euro, finanziato per metà da Fondazione Cariplo. Le nuove serre sono un concentrato di innovazione tecnologica applicata al sistema educativo. L’acqua utilizzata è contenuta e non viene sprecata, i ragazzi imparano a conoscere il ciclo di una pianta. Un vantaggio di questa tecnica è la possibilità di coltivare ortaggi e frutta anche fuori stagione. Già in programma anche un secondo lotto di lavori che partirà tra settembre e ottobre che prevede la valorizzazione delle rive che si trovano sotto alle serre. “La classe oltre le mura della scuola” in questa direzione vuole andare l’istituto che conta circa 600 studenti spalmati su oltre 25 corsi.