Forno crematorio di Como: il Comune ha selezionato un progetto sul quale costruire un’ipotesi di project financing. Nel frattempo, l’assessore Marcello Iantorno spiega che “entro luglio il vecchio forno dovrebbe tornare in funzione”.
Quella del forno crematorio è un’Odissea che prosegue da anni.
L’impianto continuava a rompersi e, un anno fa, è stato spento. Da allora i comaschi devono percorrere decine di chilometri per far cremare i propri defunti. Due le novità all’orizzonte. La prima riguarda la ristrutturazione completa del forno crematorio di Como.
Tre le proposte presentate da tre aziende diverse: è stato selezionato il progetto della Mg Srl di Sondrio, che prevede interventi su impianti e strutture per 2 milioni e 600mila euro, 12 mesi di lavori e una tariffa per i residenti di Como simile a quella attuale (circa 370 euro). L’azienda si farebbe carico dei lavori: in cambio gestirebbe l’impianto per 35 anni. Il Comune incasserebbe una “una tantum” e il 15% su ogni cremazione.
La giunta di Como ha dato ora mandato alla commissione di negoziare questa proposta con l’azienda: al termine potrà realizzare e gestire l’impianto, realizzarlo e affidarlo in gestione o esternalizzare sia i lavori sia la gestione.
La negoziazione durerà due o tre mesi. Al termine, in caso di accordo, la proposta verrà sottoposta alla giunta che deciderà se bandire un’eventuale gara d’appalto (nella quale la ditta Mg Srl godrà di una prelazione).
“È un’occasione storica, tramite la quale si potrà dare un volto nuovo e moderno all’intero complesso – commenta l’assessore ai Servizi Cimiteriali Marcello Iantorno – abbiamo lavorato tanto all’ipotesi del project financing e ora la strada è ben avviata. Speravamo di arrivare alla fine di questa strada entro il mandato, ma la necessità di analizzare tre progetti ha allungato l’iter”. Nel frattempo, conclude Iantorno, “l’impianto attuale è in fase si riparazione e contiamo di farlo ripartire entro luglio”.