Sul finire della campagna elettorale, esplode nuovamente la polemica sul forno crematorio di Como, spento esattamente da un anno. Era il 4 giugno di un anno fa, infatti, quando per l’ennesimo guasto determinò lo stop a data da destinarsi della struttura comunale (tuttora in fase di riparazione, ma con tempi ancora incerti).
Ora, a 6 giorni dal voto, il tema mette l’uno di fronte all’altro – con toni anche violenti – il candidato sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore ai Servizi Cimiteriali, Marcello Iantorno. E’ stato il primo, ieri – con un post su Facebook – a scagliarsi contro l’esponente della giunta Lucini e ora candidato nella lista del PD che sostiene Maurizio Traglio.
“Marcello Iantorno – ha scritto Rapinese – è stato per 5 anni assessore ai servizi cimiteriali del Comune di Como, voluto e sostenuto da Mario Lucini. Dal 4 giugno 2016 – si legge ancora – il forno crematorio è spento e da allora siamo un Comune che non può nemmeno cremare i propri cittadini morti, che prima di poter riposare vengono spediti come pacchi in giro per la Regione, oppure addirittura in Svizzera, e molto spesso cremati senza la vicinanza dei propri cari”. “Traglio e Iantorno – conclude Rapinese – sono la stessa faccia della stessa medaglia e più che dare la sensazione di sVolta a me danno solo il VoltaStomaco”.
Furiosa, la replica dell’assessore. “L’ufficio tecnico è estraneo al settore cimiteri di mia competenza facendo invece capo al settore opere pubbliche e manutenzioni – ribatte Iantgorno – Ora i lavori di riparazione sono in corso”.
Poi, l’affondo politico contro Rapinese. Durissimo.
“Ho spiegato piu volte al consigliere Rapinese di rivolgere le sue sillecitazioni all’Ufficio tecnico, che è estranio la settore cimiteri. Sono molto meravigliato e trovo strano che il consigliere dopo circa 10 anni di consiglio non abbia ancora capito la distribuzione delle competenze e cionostante ambisca a fare il sindaco”.
“Rapinese – chiude Iantorno – invece di parlare improvvisando, studi come sono distribuite le competenze per così evitare di dire cose sbagliate e finalmente capirà meglio come funziona la macchina comunale, cosa che gli sarà utile anche nel futuro, prima di sparlare contro le persone”.