Nuova puntata della saga dei vini Romanee-Conti sequestrati nel 2013 dalla finanza a Ronago: 70 bottiglie trovate nel bagagliaio di due commercianti piemontesi, padre e figlio, a processo per contraffazione e ricettazione. Perché secondo l’accusa quel vino è un tarocco, magari pregiato, ma un tarocco: forse un ottimo pinot nero, ma non il famoso Romanee-Conti da migliaia di euro a bottiglia. Per stabilirlo è iniziata la guerra delle perizie. Oggi ha sfilato in aula Giorgio Rinaldi, membro della giunta esecutiva dell’Associazione Italiana Sommelier, consulente scelto dal Tribunale. E dal suo racconto è emerso un mondo davvero singolare, per chi non è abituato a maneggiare bottiglie che valgono come lingotti d’oro.
Dimenticatevi, ad esempio, il sommelier che stappa il vino, lo versa, lo agita, lo annusa e lo assaggia. Perché nelle bottiglie che valgono tanto – ma davvero tanto, altro che il Barolo dello zio – si preleva una goccia di vino con un ago sottilissimo e una cartuccia di gas argon, senza stappare e senza far penetrare ossigeno. Tanto per fare un esempio.
Ascoltando le parole del consulente, oggi, sembrava di assistere più a un esperimento scientifico che all’ispezione di un vino. Su un punto, il sommelier, è stato chiaro anche ai profani: i dubbi sulla genuinità delle bottiglie arrivano dall’aspetto di un particolare, la capsula. La carta avvolta attorno al collo della bottiglia. Che nelle Romanee-Conti è di stagno ed è rollata, non scaldata come accade per i vini meno pregiati. Ebbene, il consulente del tribunale ha rilevato alcune imperfezioni proprio sulla capsula, trovando alcuni forellini anomali e soprattutto del materiale tra la capsula e il vetro, forse della colla. E, sempre secondo il sommelier, le bottiglie non possono uscire così dalla casa madre.
Sulle etichette, invece, l’esperto – che per paragonare le bottiglie ha preso campioni anche in un’enoteca di Firenze – ha detto di non aver rilevato elementi di contraffazione.
Si torna in aula a ottobre, il 26, per un nuovo capitolo sulla vicenda dei rossi più famosi al mondo.