Erbacce, prati incolti, alberi mal tenuti. Così, in maniera decisamente poco piacevole, secondo Coldiretti si presenta addirittura l’85% delle aree verdi nella città di Como. Con una precisazione da fare: non fanno parte dell’elenco i giardini e parchi attrezzati, che per quanto possano essere più o meno ben curati, non possono essere considerate terre semiabbandonate.
Ebbene, ora – per restituire decoro e dare anche un’utilità alla aree verdi incolte, Coldiretti lancia una battaglia: alberi e coltivazioni, dove possibile, per lottare contro lo smog e aumentare dove possibile gli orti urbani a servizio dei quartieri. La proposta è stata avanzata questa mattina nell’incontro con i candidati a sindaco di Como e a rilanciarla è stato il presidente di Coldiretti, Fortunato Trezzi.
“Esclusi i giardini pubblici – dice Trezzi – servirebbe un censimento esatto delle aree verdi in città né coltivate né gestite in alcun modo, ma sicuramente parliamo di migliaia di metri quadrati. Naturalmente, non tutte potrebbero essere riconvertite, ma per una buona parte una piantumazione e la cura sarebbero una soluzione assolutamente praticabile”.
Inutile dire che se il Comune avviasse un’operazione del genere rivolta ai professionisti del settore verde, la ricaduta sarebbe anche di tipo economico. Ma secondo Coldiretti sarebbe potenzialmente molto importante anche l’aspetto ambientale.
“Crediamo che valorizzare il nostro settore non faccia bene solo alle aziende, ma anche a tutta la comunità – afferma Michele Ratti, florovivaista – per questo pensiamo che sia strategico non solo aumentare le aree soggette a manutenzione, ma anche progettare gli spazi con le essenze più adatte sia dal punto di vista dell’adattamento climatico che come barriere anti smog”.
Parole basate anche su una ricerca del Cnr che dicono come una pianta adulta sia in grado di assorbire dai 20 ai 50 chili di anidride carbonica e fornire l’ossigeno necessario per un anno a 10 persone.