La notizia è di quelle clamorose sul serio: il nuovo autosilo nella proprietà del Collegio Gallio, annunciato più volte dalla giunta Lucini come risposta forte all’esigenza di sosta a ridosso del centro, non si può fare. E a metterlo fuori gioco, paradossalmente, c’è da un lato proprio il nuovo Piano di governo del territorio varato dal Comune, dall’altro una serie di vincoli normativi anche nazionali.
L’opera in questione, che anche in questa campagna elettorale è stata ripetutamente indicata come progetto decisivo per il futuro, in realtà è stata proposta a Palazzo Cernezzi dai privati e la struttura di sosta sorgerebbe su più piani dentro il cortIle del del Gallio. Per quasi un anno, peraltro, gli assessori a Urbanistica e Viabilità, Lorenzo Spallino e Daniela Gerosa, assieme agli uffici comunali e ai progettisti dell’autosilo hanno condotto incontri periodici per valutare, affinare e sbloccare il progetto. Ora, però, emerge l’amara verità: alle condizioni date, oggi quel parcheggio non si può costruire.
La conferma beffarda è arrivata dall’ufficio stampa del Comune.
“Le problematiche relative alla realizzazione di aree e strutture a parcheggio nel quadrante ovest della città sono ben presenti a questa amministrazione – dicono da Palazzo Cernezzi – Nel Piano dei Servizi ha ritenuto di disegnare sia scenari a breve termine sia quelli a lungo termine, come nel caso dell’area del Collegio Gallio”. Ma il punto forte è il successivo.
“Gli approfondimenti svolti – confermano a Etv dal Comune – hanno evidenziato la necessità, per poter inserire una struttura multipiano come quella immaginata, di operare in variante allo strumento urbanistico, verificando inoltre il rispetto della normativa vigente in tema di densità edilizia per l’ipotesi in cui la struttura non dovesse essere qualificata come opera pubblica”.
In sostanza: il Pgt in vigore blocca l’operazione. E il fatto che il parcheggio non è qualificabile come un’opera pubblica, rappresenta un altro stop non secondario
Insomma, dopo la rinuncia sul breve periodo al promesso autosilo nell’ex Stecav, un altro pilastro della politica della sosta della giunta uscente rischia di sgretolarsi.