Oltre 55 anni di carcere. Sono le condanne inflitte oggi dal Tribunale di Como in composizione collegiale (presidente Valeria Costi, a latere Cristian Mariani e Walter Lietti) nei confronti di cinque imputati, finiti a processo al termine dell’operazione Chef: erano accusate, a vario titolo, di essere coinvolte in un episodio di usura e violenza. Un ristoratore di Vertemate con Minoprio, per la restituzione di parte di un prestito da 40mila euro, era stato pestato selvaggiamente e gli usurai avevano preteso l’auto della compagna come parziale risarcimento.
I carabinieri erano riusciti a risalire a un primo uomo, accusato di usura, sequestro di persona, estorsione e lesioni, per poi arrivare da altre quattro persone.
Cinque, in totale, gli imputati, tutti condannati oggi a pene che complessivamente superano la richiesta del pm Simona De Salvo.
Luca Saccomano, 39enne milanese, è stato condannato a 17 anni di carcere. Rossella Calabria, 33enne di Tropea, è stata condannata a 12 anni e 10 mesi. Alessandro Pusceddu, 39enne di Milazzo, è stato condannato a 10 anni e 6 mesi. Alessandro Lo Monaco, 36enne di Milano, a 9 anni e 6 mesi e Ferruccio Cosentino, 52enne di Pozzuolo Martesana, è stato condannato a 6 anni.