Il processo sta entrando nel vivo in questi giorni, a Como, in Tribunale. Ma la vicenda inizia anni fa. Il 19 aprile 2012: “Quel pomeriggio – ricorda una donna marocchina 44enne, residente in provincia – mio marito è sparito con i miei due figli”.
Il marito è a processo per sottrazione di minore e violazione degli obblighi familiari. Oggi una delle prime udienze, con il rinvio al 19 settembre per la discussione. La coppia, sposata in Marocco, arriva in Italia nel 2003. I coniugi trovano lavoro e si stabilizzano: hanno due figli, un bambino nato nel 2004 e una bambina nata nel 2007. Lui vorrebbe tornare in Marocco, lei gli ripete che non sarebbe saggio abbandonare la stabilità costruita a fatica in Italia.
Senza alcun preavviso, l’uomo il 19 aprile 2012 sparisce con i bambini. Li porta – si scoprirà poi – nella sua città, in Marocco, non lontano da Casablanca. La mamma sporge denuncia e contatta l’avvocato Marcello Iantorno. Il pubblico ministero Simona De Salvo apre un’indagine internazionale. La mamma non ha notizie dei figli per oltre cinque mesi, fino a quando riesce a sapere che stanno bene tramite la suocera. La situazione si sblocca quando un’avvocatessa, in Marocco, riesce ad aprire una causa per divorzio nei confronti del marito, utilizzando la denuncia e le carte italiane. Il giudice marocchino condanna l’uomo alla restituzione immediata dei figli: i due piccoli riescono a rientrare in Italia nel giugno del 2013, un anno e due mesi dopo essere stati portati in Marocco riabbracciano la mamma.
Assistita sempre da Iantorno, la donna avvia una causa civile di separazione, nel corso della quale il giudice ordina all’uomo di versare per il mantenimento dei figli una pensione Inail che percepiva da tempo.
Nel processo penale, invece, dovrà rispondere di sottrazione di minori e violazione degli obblighi familiari.