Oltre 44 anni di carcere. Sono le pene inflitte dal giudice per le indagini preliminari di Como, Ferdinando Buatier de Mongeot, ai tre uomini accusati di aver ucciso Alfio Molteni, l’architetto 58enne assassinato a colpi di arma da fuoco davanti alla sua casa di Carugo il 14 ottobre 2015.
La sentenza oggi, in Tribunale a Como, al termine del rito abbreviato. Le condanne hanno sostanzialmente rispecchiato le richieste dei pubblici ministeri Pasquale Addesso e Daniela Moroni.
La pena più alta è stata inflitta a Luigi Rugolo, guardia giurata, secondo l’accusa il collegamento tra i mandanti e gli esecutori.
Poi, Michele Crisopulli, 46 anni, è stato condannato a 18 anni e 8 mesi e Giuseppe Di Martino, 60 anni, a sette anni, ma solo per stalking e incendio, mentre dovrà rispondere del concorso nell’omicidio in altra sede.
Così come in altra sede dovranno rispondere Daniela Rho, vedova di Molteni e l’amante e commercialista Alberto Brivio, ritenuti dall’accusa i mandanti degli atti persecutori che sfociarono nell’uccisione dell’architetto brianzolo. All’origine dei dissidi tra Molteni e la moglie, una controversia familiare, in particolare sull’affidamento delle figlie.