Le mense di Como per senzatetto e migranti sono sovraffollate e a breve il centro governativo di via Regina potrebbe aprire la porte a pranzo e a cena per allentare la pressione. La conferma arriva direttamente dal direttore della Caritas di Como, Roberto Bernasconi.
Il problema si è fatto più evidente nelle ultime settimane e da qui è nata la proposta, che sarà ancora vagliata dalla Caritas stessa, dalla Croce Rossa e dalla Prefettura. In sostanza, però, l’ipotesi di base è chiarissima: aprire la porte del centro di via Regina ai migranti, compresi quelli usciti dai canali istituzionali e regolari, per pranzo e per cena.
Il che, però, non significa che chiunque potrà indistintamente presentarsi al campo per poter mangiare. Prima – ed è questo uno degli aspetti tecnici su cui si sta lavorando – i migranti dovranno passare dal servizio Porta Aperta, emanazione della Caritas, per poter ottenere un tesserino ad hoc ed essere inserito in un canale ufficiale.
A quel punto, il migrante potrà pranzare o cenare in via Regina 40, anche senza fermarsi al campo. Su quante persone potranno essere accolte, oltre a coloro che già sono al centro, sono in corso le stime. Ma il tetto dei migranti accoglibili dovrebbe essere fissato attorno a quota 100. Questo comporterà naturalmente anche un incremento dei pasti serviti, oggi portati tramite servizio catering, ma su come incrementare i piatti per soddisfare la domanda non è ancora stata trovata una soluzione definitiva.