Cara Napoli, ti scrivo.
Inizia così la lettera pubblicata su Facebook dal sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero. Più che una lettera, un flusso di coscienza lungo, lunghissimo. A tratti un po’ disordinato, sicuramente accorato. Scritto probabilmente di getto, senza badare troppo alla forma ma cercando le parole per rimediare a uno scivolone costato carissimo.
Una settimana fa Bizzozero, sulla sua pagina ufficiale, definiva Napoli una “fogna infernale”, scatenando una polemica violentissima, attirando su di sé le critiche di tutta Italia. Cittadini, amministratori, politici, giornalisti, personaggi dello spettacolo avevano replicato duramente al sindaco della città del mobile.
Bizzozero, nel suo ultimo sfogo virtuale, riparte dalle scuse. “Cara Napoli, devo delle scuse a te direttamente, perché ti ho usata. Mi devi perdonare se l’ho fatto, ma proprio non sopportavo che ti stessero sbeffeggiando in quel modo ignobile e che nel contempo così tanti tuoi cittadini lo tollerassero e anzi persino approvassero”, scrive Bizzozero, riferendosi probabilmente al post di Salvini “Napoli è casa mia” dal quale tutto è partito.
Il sindaco di Cantù, in sostanza, fa capire di aver voluto provocare, di aver voluto alzare la voce per farsi sentire.
E di aver voluto, in fondo, colpire Matteo Salvini, il leader della Lega Nord. “In ogni caso – scrive – un risultato di sicuro l’avrò comunque raggiunto: avrò comunque prodotto al signor Salvini un bel danno politico. E questo è quello che più mi interessava. E per questo – conclude il sindaco di Cantù – vale la pena prendersi insulti”.
Excusatio non petita accusatio manifesta…
L’invidia verso Salvini è una brutta cosa specialmente fatta da una persona che dovrebbe dare il buon esempio ai suoi cittadini.