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8 persone chiuse in ascensore per venti lunghi minuti, al buio. Tra loro un uomo in carrozzina in condizioni di grave debolezza. Se il panico – che sarebbe stato del tutto comprensibile – non è scattato lo si deve solo alla forza d’animo di tutti. Quella degli ascensori del poliambulatorio di via Napoleona – ex ospedale Sant’Anna – è storia vecchia, drammaticamente ciclica, una beffa che si protrae da anni senza una concreta e definitiva soluzione all’orizzonte, fatte salve le dichiarazioni di prammatica che ogni tanto arrivano dall’azienda.
È successo ieri, intorno alle 11, come testimonia la telespettatrice che ci ha contattati raccontando i fatti e fornendo immagini inequivocabili a testimonianza. “Siamo entrati in ascensore al quinto piano per scendere – racconta la donna – un istante dopo aver premuto il pulsante l’ascensore si è bloccato e si è spento tutto eravamo otto persone e con noi c’era un uomo diversamente abile in carrozzina con la presione molto basse e in condizioni di estrema debolezza. Così abbiamo premuto l’allarme, dall’interfono ci hanno detto di stare tranquilli. Ci hanno chiamati dieci minuti dopo spiegando che sarebbero arrivati i pompieri. Ovviamente è occorso altro tempo, dopo altri 10 minuti ( il tempo sembra un eternità ) ci parlano i vigili del fuoco hanno aperto le porte e ci hanno estratti in braccio”.
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Un racconto preciso che scandisce perfettamente i minuti di attesa. “Fortuna vuole – dice ancora la nostra telespettatrice/lettrice – che nessuno soffriva di claustrofobia: chiacchieravamo per non pensare. É andato tutto bene ma è ora che corra ai ripari”. Lieto fine, per fortuna: “I pompieri sono stati bravissimi devo dire – conclude la donna – gli infermieri ci hanno dato dell’acqua e poi ce ne siamo andati”.
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Dall’ospedale Sant’Anna spiegano che “si è trattato di un problema di sovraccarico”. “I Vigili del Fuoco sono stati chiamati dalla nostra vigilanza – evidenziano ancora dall’azienda – un addetto è sempre lì nelle ore di punta. È stato deciso di tenere a disposizione, usandolo all’occorrenza, uno dei sei ascensori Ovviamente ci scusiamo”.
Per quanto riguarda il futuro dal Sant’Anna spiegano che è in programma la “sostituzione dei sensori delle porte in modo che l’ascensore, se sovraccarico, non parta. Previsto anche un manutentore fisso in via Napoleona”.
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Del caso degli ascensori ci siamo occupati decine di volte. Oltre al caso di ieri anche stamane abbiamo ricevuto la segnalazione di un cittadino decisamente infastidito (sempre con foto allegate, sotto).
Le Poste non funzionano.
Ad oggi mi arrivano solo le riviste e questo perché gli editori, su mia sollecitazione, hanno richiesto un’ispezione postale.
Tutto il resto giace chissà dove…
Gli ascensori del poliambulatorio di via Napoleona fanno le bizze da anni!!! (quando vado lì, preferisco servirmi delle scale anche per fare diversi piani).
Adesso, ma ci sono voluti anni e diversi blocchi, la direzione scopre che, se mette dei sensori di sovraccarico, forse in futuro non si ripeteranno episodi simili…
Mi chiedo perché l’Italia sia un Paese così poco funzionale, così lento nell’adottare misure minime di buon senso.
Che cosa c’è di difettoso nel nostro Dna?
In questi casi, penso sempre ai tempi impiegati per realizzare il tunnel sotto la Manica e all’Alptransit, e allora mi viene lo sconforto.
A volte voglio farmi del male…