Oggi potrebbe essere un giorno veramente da ricordare per il destino della Variante della Tremezzina, la maxiopera che dovrebbe eliminare il drammatico problema del traffico dall’ingolfata Statale Regina.
Nell’incontro avvenuto a Milano tra Provincia, Anas, Soprintendenza – e alla presenza del sindaco di Tremezzina e deputato Pd, Mauro Guerra – si è aperto il più importante spiraglio sulla realizzazione dell’opera da molti anni a questa parte.
Merito anche delle profonde modifiche illustrate al Soprintendente regionale Luca Rinaldi che bocciò il progetto nell’ottobre 2015. Le più importanti novità illustrate oggi riguardano il tratto tra Sala Comacina e Ossuccio, l’area monumentale e ambientale forse di maggior pregio della zona, dove il tracciato sarà ulteriormente arretrato verso monte dopo la Torre di Spurano e sarà allungata la parte in galleria di circa 300 metri. Il che permetterà non soltanto di avere un tratto minore a cielo aperto, ma anche l’eliminazione di una serie di opere di contenimento molto impattanti.
Un altro grosso intervento riguarda il contestato svincolo di Griante: non ci sarà il cavalcavia previsto per la viabilità che non passerà nella nuova galleria perché il traffico passerà sotto l’opera e non sopra come ipotizzato in prima battuta.
Infine, terzo punto caldo: il tracciato a cielo aperto sopra Mezzegra, dove sono state illustrate tecniche di mitigazione ambientali e nascondimento dell’opera migliorate sensibilmente. Su questo punto il confronto non è ancora chiuso, ma prima di Pasqua si potrebbe trovare la quadra sulle modifiche. E se così fosse, il via libera della Soprintendenza si potrebbe definire davvero a un passo. A quel punto – che l’opera passi dal Consiglio dei ministri o direttamente dal Provveditorato regionale delle Opera pubbliche – l’appalto da 330 milioni tra un anno o forse meno, potrebbe essere realtà.
Grande la soddisfazione del sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra.
“L’Incontro è stato utile e positivo – dice – Si sta lavorando a superare le criticità evidenziate dalla Soprintendenza con una strategia di revisione progettuale condivisa su alcuni tratti. Ci sono le condizioni – chiude Guerra – per rispettare i tempi di appalto e impiego delle risorse, definendo anche un progetto condiviso e doverosamente attento alla qualità dell’inserimento paesistico di un intervento che migliorerà la mobilità e la qualità della vita di un territorio di straordinaria bellezza”.