Como ha ufficialmente il suo quinto candidato sindaco: è l’attuale assessore ai Servizi Sociali, Bruno Magatti. Il dado è tratto, insomma, tanto che già la prossima settimana saranno resi noti nome e simbolo della lista a sostegno.
Se la scelta di Magatti non si può definire in assoluto un fulmine a ciel sereno, la decisione definitiva di dare vita a un soggetto di sinistra è maturata nel corso degli ultimissimi incontri. Che, tra l’altro, hanno portato con sé anche altre 3 conferme di rilievo: innanzitutto un doppio addio al PD di altrettanti consiglieri comunali. Si tratta di Guido Rovi e di Raffaele Grieco, per la verità da tempo lontani dal partito e convinti in via definitia ad approdare altrove dopo lo schieramento massiccio dei vertici per l’imprenditore Maurizio Traglio.
L’altro sì pesante incassato da Magatti è quello di Eva Cariboni: entrata in consiglio comunale nel 2012 con la lista civica dell’allora assessore Gisella Introzzi, Cariboni ha lasciato la maggioranza di centrosinistra 10 mesi fa, in forte disaccordo con alcune scelte della giunta Lucini.
Gli altri nomi saranno resi noti nei prossimi giorni. Il posizionamento politico? Un centrosinistra civico non slegata dai movimenti nazionali, a partire dal Campo Progressista di Pisapia da Possibile di Pippo Civati, ma che guarda anche al mondo cattolico centrista.
“Intendiamo offrire una risposta a quegli elettori che cercano persone affidabili in grado di costruire soluzioni e innovazioni sociali e ambientali – dice Magatti – Per questo siamo certi di interpretare le attese e i bisogni di un’area ampia di cittadini”.
Resta da vedere, ora, quali saranno i rapporti con un’altra galassia della sinistra comasca: quella che dall’esperienza di Paco-Sel ora abbraccia anche Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista. A oggi, però, il soggetto che unisce queste sigle, “La prossima Como”, sembra intenzionata a procedere in solitaria. Tra i possibili candidati sindaco, spicca il nome della consigliera comunale Celeste Grossi.