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Alla quarta asta è arrivata un’offerta per il Como. A presentarla potrebbe essere stata la moglie del calciatore ex di Lione, Chelsea, Real madrid e Milano, Michael Essien, . Oggi alle 12 scadeva il termine per la presentazione delle buste e, finalmente, dopo tre tentativi, una è arrivata. L’apertura è fissata per domani mattina al tribunale cittadino.
Soltanto domani, quindi, si potrà capire con certezza chi è l’offerente. La speranza per poter proseguire con l’aggiudicazione è che la domanda sia ammissibile, che risponda cioè a tutti i requisiti previsti dal bando. Se venisse infatti riscontrata la mancanza di qualche elemento e dovesse essere dichiarata inammissibile si dovrebbe fissare un’ipotetica nuova asta che – considerati i tempi tecnici – slitterebbe a metà aprile.
Un’ipotesi che il curatore fallimentare del Como si augura di non dover considerare. “Voglio sperare che tutto andrà per il meglio e che riusciremo a vendere il Como – ha detto il dottor Francesco di Michele – nessuno è sprovveduto e le richieste del bando erano chiare”.
All’atto pratico domani in una decina di minuti si saprà tutto. Verrà aperta la busta, verranno controllati tutti gli elementi, se tutto sarà corretto il giudice delegato marco Mancini aggiudicherà al prezzo contenuto nell’offerta. Il prezzo base fissato è 227mila euro. L’iter prosegue parallelamente con il passaggio in federazione per l’acquisizione del titolo sportivo, di fatto la patente di guida della nuova società. Entro il 31 marzo poi l’atto di vendita sarà formalizzato davanti al notaio.
Poco trapela fino a questo momento ma le indiscrezioni filtrate vedono come possibile offerente Akosua Puni la moglie del calciatore Michael Essien oggi in forze ad una squadra indonesiana appartenente al gruppo dell’attuale presidente dell’Inter, Erick Thohir.
La donna, imprenditrice originaria del Ghana ma cittadina inglese, era stata a Como lo scorso 21 febbraio con un’altra persona da Londra. Entrambi erano accompagnati da consulenti e legali da Torino. Il gruppo aveva fatto tappa al Sinigaglia, con il curatore fallimentare, e al centro sportivo di Orsenigo.