Puntine sotto le sedie, materiale scolastico rovinato o danneggiato: atti di bullismo che, secondo l’accusa, avrebbero portato uno studente comasco a provare ansia alla sola idea di andare a lezione.
La vicenda, che si concluderà nei prossimi giorni davanti al Tribunale dei Minori di Milano, risale all’anno scolastico 2014-2015 e coinvolge un istituto superiore del Canturino, del quale non facciamo il nome per tutelare i ragazzi coinvolti ,sia la vittima degli atti di bullismo, sia i presunti bulli.
Sei studenti sono a processo con l’accusa di atti persecutori in concorso. Stando all’accusa, avrebbero perseguitato un compagno di scuola: l’avrebbero preso di mira posizionando puntine sotto la sua sedia e rovinandogli libri e quaderni. Il materiale scolastico sarebbe stato in alcune occasioni rubato, in altre occasioni inzuppato d’acqua e rovinato irrimediabilmente. Atteggiamenti vessatori che, sempre secondo l’accusa, avrebbero generato nella vittima ansie e paure. Il giovane avrebbe anche perso l’appetito e sarebbe calato di peso.
Per i sei giovani accusati il pubblico ministero ha chiesto la pena di un anno in semidetenzione.
Oggi, al Tribunale dei Minori, ha parlato la difesa. L’avvocato Marco Favara, che difende tre dei sei giovani, ha chiesto in prima battuta l’assoluzione perché, ha detto, gli imputati non hanno commesso il fatto; in via subordinata ha chiesto di tenere conto dell’irrilevanza del fatto e delle circostanze attenuanti, e in ulteriore subordine ha chiesto il perdono giudiziale.
Le difese degli altri tre imputati si sono associate alla linea dell’avvocato Favara.
Si torna in aula il prossimo 27 marzo per le repliche e, molto probabilmente, per la lettura della sentenza.