Cerca di vendere l’automobile su internet e si ritrova in mano un assegno, falso, da 14.500 euro. E ovviamente, senza più la macchina.
La vicenda è iniziata quattro anni fa e si è conclusa oggi in Tribunale, a Como. Vittima della disavventura una donna comasca. Vuole vendere la sua Volkswagen Touran. Pubblica un annuncio su Facebook e viene contattata da un potenziale compratore, con il quale fissa un appuntamento in un’agenzia di pratiche auto del Comasco.
Appuntamento al quale si presenta una donna che spiega di avere intenzione di acquistare l’automobile non per sé, ma per conto terzi. In particolare, per conto di una persona della quale fornisce fotocopia di carta d’identità e codice fiscale.
La trattativa tra le due donne – venditrice e acquirente – si conclude con la consegna di un assegno circolare da 14.500 euro. La venditrice si fida, perché sa che un assegno circolare equivale a denaro contante: la banca lo emette se sul conto corrente ci sono almeno i soldi corrispondenti.
L’amara sorpresa al momento dell’incasso: l’assegno risulta falso. La donna perde soldi e macchina.
Una vicenda per la quale è finita a processo per truffa e ricettazione l’acquirente, Arianna Melissi, romana 49enne, condannata oggi dal giudice Antonella Conticelli a un anno (con sospensione condizionale della pena e non menzione) e a 200 euro di multa.