A dispetto dell’innegabile bellezza, viale Geno si conferma uno dei punti più pericolosi per i pedoni. Suscitò forte clamore, pochi mesi fa, la vicenda di una ragazza minorenne che nel 2013 – tradita da una buca nel porfido nel piazzale antistante la villa – fu costretta ad affrontare un vero calvario: frattura scomposta del femore sinistro, operazione chirurgica, lunghissimi mesi di recupero e invalidità permanente all’11%. Tanto che il Comune, tramite l’assicurazione, dovette risarcire con 50mila euro la giovane.
Oggi, purtroppo, emerge una vicenda molto simile, accaduta il 21 gennaio di un anno fa. Ancora una volta, sfortunata protagonista è stata una donna. Parcheggiata l’auto in viale Geno, all’altezza del civico 6, una buca poco visibile e per di più nemmeno illuminata si è rivelata traditrice. Pesanti i traumi, anche in questo caso: trauma facciale, frattura delle ossa nasali, lussazione di un dito. Si rese necessario l’arrivo di un’ambulanza e il trasporto in ospedale.
Esito finale: danno biologico permanente del 4,5% accertato dalla stessa compagnia che segue Palazzo Cernezzi.
E qui, siamo alla beffa finale: a 4 anni di distanza dal primo episodio e 13 mesi dal secondo, oggi – alla vigilia della stagione turistica – viale Geno, una delle passeggiate più frequentate di Como, assomiglia ancora troppo a un campo di battaglia.