Duro colpo dei carabinieri a due bande di rapinatori attive nel Comasco e nel Canturino. Stamattina i militari hanno arrestato sei persone: cinque – accusate di essere basisti o esecutori di rapine – sono state portate in carcere. La sesta, una guardia giurata infedele, è ai domiciliari.
Le indagini dei carabinieri di Cantù iniziano il 14 novembre 2016, quando a Lurate Caccivio tre banditi rapinano due guardie giurate della Vedetta 2 Mondialpol: il vigilante che scende dal furgone viene minacciato con una pistola e costretto a consegnare un plico contenente 27mila euro tra contanti e assegni.
I carabinieri risalgono ad alcuni individui, già noti, che il giorno della rapina e nei giorni precedenti si aggiravano nella zona, come per effettuare un sopralluogo. Tra i quali un uomo di Riva Ligure (Imperia), che non avrebbe alcun motivo di trovarsi a Como.
In totale sono cinque le persone coinvolte: due basisti, identificati, e tre rapinatori, uno identificato, due ancora da rintracciare.
Gli inquirenti si accorgono che i rapinatori si sono comportati come se conoscessero il protocollo della vigilanza. Quindi, scoprono che uno dei basisti è in contatto con una guardia giurata della Vedetta 2 Mondialpol.
Dalle indagini emerge poi che sempre uno dei due basisti è il mandante di una violenta rapina commessa il 21 gennaio a Novedrate: una donna viene sequestrata, legata e imbavagliata in attesa del rientro del marito, tabaccaio. L’uomo viene picchiato. I banditi scappano con 5.500 euro in contanti e gioielli. I carabinieri risalgono a due dei tre rapinatori.
Sei, quindi, gli arrestati: in carcere Paolo Albanese 69enne di Cucciago e Michele Bellaviti, 72enne di Mariano, accusati di essere i due basisti, Roberto Toscano, 35enne di Riva Ligure, accusato di essere uno degli esecutori materiali della rapina al portavalori, e Tito Pinto 56enne di Cucciago e Andrea Cecco, 38enne di Baranzate, accusati di essere gli esecutori materiali della rapina in villa, ai domiciliari la guardia giurata Daniele Angellotti, comasco 36enne.
Durante gli arresti, i carabinieri hanno trovato armi e munizioni. Una Beretta calibro 9 con silenziatore, proiettili, caricatori, armi finte e un fucile a canne mozze rubato di recente ad Asso.
I militari ora stanno lavorando per risalire ai due rapinatori del portavalori ancora da catturare. L’indagine è coordinata dal pm Valentina Mondovì. Gli arrestati, secondo gli inquirenti, sarebbero stati pronti per commettere altre rapine.