“Le sponde del lago stanno cedendo. E’ un problema ambientale, storico, ittico e nautico”.
Luigi Lusardi lancia l’allarme rive. Il presidente dell’Autorità di Bacino del Lario ha presentato un dossier stamattina al Tavolo per la Competitività, una serie di foto che testimoniano il drastico indebolimento delle sponde lariane. Domaso, Gera Lario, Dongo, Lenno, Lecco, Abbadia Lariana, solo per citare alcuni esempi.
“Una volta avevamo piogge e nevicate regolari – spiega Lusardi . Oggi invece il clima è cambiato completamente. Ma, in base a un decreto ministeriale del 1942, il Consorzio Adda gestisce le acque del Lario fino a 40 centimetri sotto lo zero idrometrico, fissato a quota 197,37. Il consorzio – continua Lusardi – vende acqua, e può scendere, come detto, fino a 40 centimetri sotto lo zero. Ma questo sta portando le sponde del lago a cedere”. Senza la pressione dell’acqua, moli e darsene si indeboliscono, i muretti a secco cedono. “Ne risente anche la fauna ittica – aggiunge Lusardi – pensiamo alle migliaia di uova di lavarello perse”.
Perciò Lusardi ha potato la questione prima al Tavolo della Nautica, poi a quello della Competitività, in entrambi in casi in condivisione con la coordinatrice Annarita Polacchini. “Tutti hanno condiviso il nostro appello – dice – ora il tema delle sponde sarà oggetto di uno studio approfondito al quale collaborerà il Politecnico. Tra le iniziative da intraprendere – conclude il presidente dell’Autorità di Bacino – si potrebbe girare ai comuni lacuali una piccola percentuale degli introiti milionari della vendita dell’acqua per poter garantire gli interventi di tutela delle sponde”.