Coro di no contro le nuove aree pedonali di Como. Le regole, che prevedono il divieto di circolazione transito e sosta di tutti i veicoli compresi quelli con pass per i disabili, entrano in vigore oggi. Alle proteste sollevate nei giorni scorsi dal consigliere comunale di Paco Sel Celeste Grossi, dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili e dall’arciprete del Duomo di Como, monsignor Flavio Feroldi si aggiungono altre voci contrarie.
“L’ordinanza del Comune di Como ha davvero dell’incredibile. Non è certo con queste misure che si risolvono i problemi del sovraffollamento della città murata anzi, si acutizzano” ha commentato Mario Landriscina, candidato sindaco della coalizione di centrodestra per le prossime amministrative. “Il Comune di Como ha a disposizione innumerevoli strumenti per rivedere la situazione attuale”.
Sono 2.500 i permessi per disabili residenti a Como. Ed è anche sulla base di questo numero decisamente imponente che il Comune di Como ha deciso che nemmeno i mezzi con il contrassegno azzurro potranno entrare nelle nuove aree pedonali del centro storico.
“Tra le ipotesi, una tra tutte, che risulta essere anche quella di più facile risoluzione, è monitorare costantemente gli accessi presidiati dalle telecamere. – continua Landriscina – Da lì non si sfugge, ci sono le fotografie e si può verificare se vi è un uso scorretto del permesso”. “Non possiamo colpire un’intera collettività e le fasce deboli della popolazione per colpa dei furbetti o per omessi controlli” chiude il medico lariano.
L’ordinanza che esclude i disabili è illegittima – scrive il presidente di Acus, Associazione Civica Utenti della Strada, Mario Lavatelli – introducendo una discriminazione diretta. Lavatelli elencando una serie di leggi spiega che sussistono i presupposti per un riesame del provvedimento.