Quasi 3.500 aziende con 4.000 addetti. Pur in un momento difficile, restano comunque imponenti i numeri dell’agricoltura tra Como e Lecco diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Milano assiema a Coldiretti. Per quanto riguarda le iscrizioni di nuove realtà al registro delle imprese, nel 2016 sono state complessivamente 119 contro le 107 registrate a fine 2015.
Il saldo tra aperture e chiusure delle aziende vede Como sostanzialmente stabile, pur a fronte di un -0,2% in termini percentuali.
“Il contesto economico – spiega Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti di Como e Lecco – non è affatto brillante né per il settore zootecnico e cerealicolo né per quello florovivaistico, ovvero i principali comparti dell’agricoltura lariana, ma al tempo stesso si sono liberate energie e idee nuove, con l’ingresso di giovani che ci danno il coraggio per affrontare questi momenti difficili”.
E infatti, proprio dalle nuove leve viene uno degli indicatori più incoraggianti per la provincia: le imprese giovani, infatti, in provincia di Como sono aumentate del 4,1%; un dato molto buono, seppur inferiore al notevole +7.1% di Lecco. Uno dei settori che piace maggiormente ai giovani è l’allevamento ovicaprino.
Nota dolente è quella che riguarda gli addetti del settore agricolo: a Como sono diminuiti del 2,6% a Como e il comparto che ne ha più risentito è stato quello dei bovini da latte. Causa fondamentale, un 2016 in cui il prezzo al litro pagato alla stalla ha raggiunto i minimi storici e ha costretto diverse imprese a ridurre i costi della manodopera per evitare di chiudere. Sono però diversi i settori in crescita, tra gli altri spiccano gli allevamenti di bovini da carne che hanno segnato +18% a Como) e l’apicoltura (+1,8% a Como). Calano invece le imprese nel settore dei cereali.