Caos Poste: l’azienda chiede venti giorni di pazienza. Da due mesi la provincia di Como lamenta forti disagi nella ricezione della corrispondenza. Paesi, quartieri o vie con il recapito a singhiozzo: raccomandate che non arrivano, esiti di esami clinici attesi per settimane, bollette recapitate in ritardo che portano al taglio delle utenze o all’applicazione di more e sanzioni.
Un caos che ha toccato i punti più disparati della provincia, dalla città di Como a Cantù, dalla Valle Intelvi alla Bassa Comasca, e che è stato causato dalla rivoluzione nell’organizzazione della consegna.
Una modifica aspramente criticata dai sindacati.
Poste, ora, chiede ancora venti giorni pazienza ai cittadini, per voce del consigliere regionale comasco Francesco Dotti.
L’esponente di Fratelli d’Italia ha incontrato Francesca Paglia, del settore Comunicazione, e Marco Siri e Fabio Toniolo, dirigenti del settore Recapito e Personale di Poste Italiane. “In venti giorni la situazione tornerà alla normalità”, è la rassicurazione data dall’azienda a Dotti. “Poste – continua il consigliere – conferma che sono entrati in servizio quaranta nuovi portalettere sul nostro territorio. Poste Italiane ha riconosciuto la situazione di grave disagio in alcuni punti del territorio. Noi, comunque, terremo alta la guardia”.