Si sarà anche detto tante volte, ma in questi giorni è davvero difficile non parlare di gravissima emergenza smog a Como. Parlano i valori delle polveri sottili registrati in particolare nel capoluogo tra sabato e domenica. Alla centralina di viale Cattaneo sono state superate soglie veramente da record: tra il 27 e il 29 gennaio, le Pm 10 hanno segnato concentrazioni di 103, 122 e addirittura 150 microgrammi per metro cubo d’aria, quando la soglia limite è fissata a 50.
Lotta allo smog tra colla e vapore ionizzato: gli indimenticabili tentativi comaschi
Pesantissima anche la situazione delle Pm 2,5 , ritenute ancora più nocive per la salute delle Pm 10: il 28 gennaio la concentrazione era di 98 microgrammi per metro cuboi, il 29 è salita a 117.
Fuori da Como città, le cose non vanno meglio: a Cantù tra il 28 e il 29 gennaio le Pm 10 sono arrivati a quota 106 e 127. Erba, negli stessi giorni, ha registrato valori di 84 e 91.
Per dare un’idea della gravità della situazione, a Pavia dove – per così dire – le polveri sottili si sono fermate a 99 rispetto ai 150 di Como, l’assessore locale all’ambiente ha invitato i cittadini a uscire di casa il meno possibile e ovviamente a non usare l’auto.
Non basta: oggi, dopo aver introdotto il limite obbligatorio di 80 Km/orari sulle autostrade per abbattere l’inquinamento, il Canton Ticino ha preso altre due misure dirompente: lo stop ai veicoli Euro 3 diesel e soprattutto, a partire, dalle 5 di domani mattina i ticinesi potranno utilizzare gratuitamente treni regionali, bus e altri mezzi. Provvedimento che al Cantone costerà circa 60.000 franchi al giorno. Ironia della sorte, il nuovo protocollo regionale sull’ Aria sottoscritto anche dal Comune di Como per ora segna 5 giorni consecutivi di sforamenti sul territorio, dunque ne serviranno almeno altri 2 per far scattare alcune limitazioni a traffico e riscaldamenti.
“Si sta verificando una situazione per molti versi inevitabile – commenta l’assessore all’Ambiente, Bruno Magatti – Senza vento e con queste condizioni meteo, l’accumulo degli inquinanti non si riesce a contrastare. Per ora – conclude Magatti – non prenderemo alcun provvedimento speciale, ma seguiremo il Protocollo regionale”.
Proprio Magatti, accusato di inerzia, è però finito nel mirino di Legambiente Como che lo accusa testualmente di “non fare niente”. Inoltre, l’associazione rilancia l’anticipo dei provvedimenti su traffico e riscaldamenti al terzo giorno di superamento dei limiti e un ticket di 5 euro a partire dalle zone attorno ai parcheggi di corona di San rocco, piazza Santa teresa e Sant’agostino.