Altre squadre del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) sono partite per raggiungere le regioni del Centro Italia interessate in questi giorni dall’emergenza neve, dopo ripetute scosse di terremoto. I soccorritori sono impegnati nell’area della valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano a Farindola (PE), ma anche in diversi altri comuni, tra cui Pastignano, Montorio al Vomano e Villa Castellana, in provincia di Teramo, Castel Trosino (AP). Le cinque Delegazioni lombarde (V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, XIX Lariana e IX Speleologica) stanno collaborando con i tecnici del Servizi regionali CNSAS di Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Molise, Lazio e Abruzzo e con le altre forze in campo, coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale.
I tecnici CNSAS hanno a disposizione mezzi fuoristrada e cingolati attrezzati per percorrere tratti innevati in montagna ma procedono anche a piedi o con gli sci. Le frazioni poste più in alto sono in molti comuni bloccate dalla neve, che supera i due metri a una quota di circa 900 di altitudine. Le famiglie spesso non hanno a disposizione l’energia elettrica e la connessione telefonica ma molti sono attrezzati con un generatore autonomo, anche se la benzina comincia a scarseggiare, e hanno viveri e acqua. Hanno soprattutto bisogno di avere un quadro della situazione, di avere una mano per creare brevi vie d’accesso nella neve o per accudire gli animali, oltre che di comunicare con i parenti rimasti a valle, che non riescono ad avere notizie in quanto le comunicazioni sono molto difficoltose. Alcune persone hanno anche bisogno del soccorso sanitario, farmaci e assistenza: i tecnici del CNSAS Lombardo sono infatti certificati per portare il soccorso sanitario in ambiente ostile, accanto a medici e infermieri che ricevono dalla Scuola medica nazionale del CNSAS una formazione specialistica, con corsi accreditati ECM, di base e avanzati, sulla medicina d’urgenza e d’emergenza in ambiente montano, ipogeo e canyon, valutando materiali in uso e progettando o studiando soluzioni ai differenti problemi che tali contesti e i tempi lunghi di intervento, quando non vola l’elicottero, impongono all’infortunato e ai soccorritori.