Un operaio, un giardiniere, una coppia di pensionati. Tutti attirati, con l’illusione di profitti garantiti, in un progetto mai decollato. E tutti, per finanziare quel progetto, si sono tolti letteralmente i soldi dalle tasche. Chi ha fatto debiti, chi ha rinunciato alla macchina.
Sconosciuti, arrivati da ogni parte d’Italia, che oggi si sono trovati in tribunale a Como, davanti al giudice Valeria Costi, per raccontare come avevano creduto in quel progetto, un casinò on line, e come si sono resi conti di aver perso i soldi.
Tre persone sono a processo per truffa. Due ventinovenni, uno di Milano e l’altro di Erba, dalle testimonianze di oggi emersi come i responsabili del progetto e una 68enne nata in provincia di Foggia.
In aula oggi, come detto, alcune delle persone che hanno denunciato la truffa. Hanno raccontato di essere stati attirati in questo progetto dalla pubblicità battente su giornali, cartelloni e radio: si chiedeva una quota variabile (dai 10mila euro in su) per finanziare un sito di gioco on line, un casinò virtuale. Un progetto che avrebbe garantito, promettevano i promotori, anche 3mila euro al mese.
In realtà, i risparmiatori non solo non hanno guadagnato un euro, ma non hanno rivisto un centesimo di quanto investito. “Abbiamo creduto a questo progetto – ha detto oggi in aula una donna, che ha perso 10mila euro con il marito – abbiamo anche rinunciato a comprare un’auto”. “Io – ha aggiunto un operaio comasco – ho fatto un finanziamento per dare la mia quota. Sto ancora pagando quel debito. Il sito era on line, ma non giocava nessuno. All’inizio i promotori rispondevano, erano molto gentili. Poi hanno iniziato a chiedere altri soldi”. I responsabili – che avevano l’ufficio nella Bassa Comasca – parlano anche di ritardi relativi a un’autorizzazione, chiesta prima a Malta e poi ottenuta – pare – in Montenegro. Ma le persone coinvolte perdono i soldi. “Io ho consegnato 25mila euro in tre tranche – ha raccontato un veneto – facevo il giardiniere, per me erano moltissimi soldi”.
Il processo è stato rinviato al 21 febbraio, per l’esame dei testi dell’accusa e degli imputati.