Terza udienza del maxiprocesso su appalti e paratie a Como. Un passaggio tecnico, quello di oggi, servito per chiudere un’eccezione sollevata il 24 novembre scorso alla prima udienza da Edoardo Pacia, avvocato di Pietro Gilardoni, sull’inutilizzabilità di alcune intercettazioni ambientali.
La questione verteva sulle registrazioni di queste intercettazioni, poiché nel verbale di chiusura si diceva che la registrazione era stata remotizzata. In realtà, ha spiegato oggi il maresciallo della Finanza che stese il verbale, si trattò di un refuso: le conversazioni venivano ascoltate e trascritte in caserma, ma le operazioni di registrazione – ha precisato il finanziere – avvenivano sui server della Procura di Como.
Alla luce di questa spiegazione, il collegio giudicante (presidente Valeria Costi, a latere Cristian Mariani e Walter Lietti) ha deciso di rigettare l’eccezione, consentendo la trascrizione di tutte le intercettazioni, poiché – ha detto il giudice “il maresciallo ha chiarito che si è trattato di mero errore materiale” nella trascrizione della parola “registrazione”.
La prossima udienza è fissa per il 12 aprile. Il processo che vede imputate con rito immediato sei persone. Antonio Ferro, dirigente comunale, ex responsabile unico del procedimento delle paratie, accusato di turbativa d’asta e falso, Pietro Gilardoni, ex direttore dei lavori ed ex dirigente comunale, accusato di falso in atto pubblico, rivelazione di segreti d’ufficio, turbativa e corruzione, l’ex dirigente comunale Antonio Viola, accusato di corruzione, il funzionario comunale Ciro Di Bartolo, accusato di turbativa d’asta, l’imprenditore Giovanni Foti, accusato di turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio, e l’ex segretario del Comune di Como, Antonella Petrocelli, chiamata a rispondere di turbativa d’asta.