Ci sono i nuovi protocolli, le centraline di rilevamento e le unità di crisi. Ma di fatto la questione inquinamento è e resta una piaga in tutta la Lombardia. Se a Olgiate Comasco, in questi giorni, la situazione è tutto sommato positiva, senza cioè significativi superamenti dei livelli di Pm10, a Como e Cantù va peggio. Nel capoluogo superata la superata la soglia limite dei 50 microgrammi il 30 dicembre (51) il 31 (74) e il primo gennaio (92), nella città del mobile sia il 31 dicembre (66) che il primo gennaio (72).
Ma è il dato complessivo annuale a destare preoccupazione, la provincia di Como, complessivamente nel 2016 ha superato i limiti per ben 60 volte. E peraltro è proprio il dato provinciale stando a i nuovi protocolli a far scattare le misure di emergenza sul fronte circolazione, riscaldamenti e divieti. I dati sono stati elaborati da Legambiente. “Dal 2017 si deve fare molto di più nella lotta all’inquinamento dell’aria – denunciano dall’associazione – Archiviato il 2016 come un anno ‘di transizione’ grazie al grosso aiuto dalla climatologia, e nonostante il ripetersi di un implacabile dicembre, le concentrazioni medie annue della Pianura Padana si sono mantenute lontane dai livelli terribili dei primi anni 2000, e in nessun capoluogo è stata superata la media annua di 40 microgrammi/mc di polveri indicata dalla UE come limite perentorio”. “Sembrerebbe – evidenziano ancora – una buona notizia se, in realtà, quel limite è unanimemente riconosciuto come largamente insufficiente a tutelare la salute umana, e da tempo la UE dovrebbe rivedere i propri parametri divenuti ormai obsoleti”
E se Como non sta bene decisamente meglio va a Sondrio e Lecco rispettivamente con 30 e 34 giornate di superamento. Sondrio secondo Legambiente. Sondrio conferma il proprio primato, sempre incalzato da Lecco, come capoluogo lombardo con l’aria migliore, “nonostante le recenti evidenze circa il ruolo del riscaldamento a biomasse solide”.
“Le norme Ue appaiono insufficienti, spiegano dal sodalizio consentendo di superare per ben 35 giorni all’anno il livello di aria decisamente malsana”. Limite europeo che comunque, anche quando superato, non porta nessuna conseguenza diretta.