Arriva piano, sorride. E’ un personaggio tutto cuore ma ha idee chiare, nettissime, destabilizzanti per puntualità e precisione. E’ spuntata pochi giorni fa quale, possibile, candidato sindaco del centrosinistra in vista delle elezioni 2017.
Roberta Marzorati, consigliere comunale, notissima – e amatissima – pediatra in città. Personaggio che supera gli schemi, le alchimie d’apparato dei partiti (del Pd, in primis), le logiche scacchistiche che hanno già bruciato diversi candidati: Giuseppe Battarino, su tutti.
La “zia Roby”, così la chiamano i pazienti, è tutt’altro che un’ipotesi gettata in pasto al dibattito politico-mediale.
E’ il jolly, l’occasione che nella pancia di una sinistra (centro-sinistra-centro) un poco sperduta sta stuzzicando più di un appetito. Nata – con un sodalizio inossidabile, oggi meno solido – nella lista Per Como, insieme con Mario Molteni, adesso è un politico che ha saputo costruire totale autonomia.
Consigliera più eletta – tra tutti – all’epoca della vittoria di Mario Lucini, non entrò in consiglio comunale per quelle logiche sistemiche delle Leggi elettorali che sarebbe noioso ricordare. Però è successo.
Così decise (con Molteni) per una staffetta: due anni e mezzo lui, poi le dimissioni, altrettanti lei. Cosa accaduta, non senza qualche dolore.
E se Molteni con la maggioranza a sostegno di Lucini qualche problema – giusto per essere eufemistici – lo ha avuto, fino all’uscita formale dall’appoggio all’attuale amministrazione, Roberta Marzorati è stata decisamente più tenue (a volte disallineata ma spesso vicina al governo cittadino).
In casa centrosinistra il personaggio piace. Ha le physique du rôle per segnare la giusta discontinuità. Dopo dieci anni di Stefano Bruni (un decisionista d’assalto) e cinque di Mario Lucini (un ipertecnico prestato alla politica) oggi Roberta Marzorati potrebbe presentare il volto più umano – Pop, per molti versi – di un candidato. Cosa che il centrosinistra non sottovaluta, quantomeno per scardinare un paradigma, per offrire qualcosa di nuovo. Con una giunta fortissima – è il pensiero di alcuni – Marzorati potrebbe portare l’immagine accogliente, tenace, tutt’altro che sprovveduta ma al contempo umana – nonché mietitrice di voti – che la coalizione (ancora non definita, in realtà) cerca.
Inoltre è marcatamente un anti-Landriscina (candidato del centrodestra): pure lui medico, pure lui notissimo, conosciutissimo, stimato e capace di pescare consensi in zone elettorali non tradizionalmente vicine a Forza Italia e alleati.
Il resto è nell’intervista. Da ascoltare. Perché la zia Roby, in tre minuti, ha già chiaramente spiegato cosa intende fare. Tra un “forse” e un “ci penso”, è vero, ma lo ha fatto senza freni, senza linguaggio politico-politichese o messaggi trasversali.