I dettagli ufficiali saranno noti a breve, ma ormai quello che era facilmente intuibile è diventato una certezza: l’apertura del centro di accoglienza per i migranti di via Regina sarà prorogata almeno fino a metà 2017. La conferma arriva dal direttore della Caritas, Roberto Bernasconi, che assieme alla Croce Rossa gestisce dallo scorso settembre il centro governativo. “Alla Prefettura toccherà formalizzare tempi e procedura – dice Bernasconi – ma il prolungamento dell’apertura è sicuro. Credo che la struttura rimarrà attiva almeno fino a metà del prossimo anno, poi bisognerà valutare la situazione del momento per capire cosa fare”.
Almeno sulla carta, l’area di via Regina allestita con i prefabbricati avrebbe dovuto chiudere tra due giorni, il 31 dicembre ma il flusso continuo e ininterrotto di migranti diretti a Como, anche soltanto di passaggio prima di tentare l’ingresso in Svizzera, non si è mai arrestato.
“In questi giorni – conferma Bernasconi – il campo è occupato per circa il 70% della capienza, ma bisognerà vedere cosa accadrà in primavera. Se ricominceranno gli arrivi in massa sulle coste italiane, esiste il rischio che si ripropongano situazioni come quelle dell’estate scorsa. E’ chiaro che di questo tema si dovrà occupare la politica, e non certo soltanto quella locale”.
Che il flusso sia pressoché inarrestabile, lo confermano anche numeri molto recenti: basti pensare che nella sola notte tra il 27 e il 28 dicembre scorsi, i volontari che prestano assistenza i migranti che non riescono ad accedere al campo di via Regina hanno soccorso 62 persone. Un fenomeno che, con poche oscillazioni numeriche, si ripete ormai da settimane.
Il clima politico, però, attorno alla struttura nell’ex area Rizzo rimane teso. Il 31 dicembre, simbolicamente in coincidenza con la mancata chiusura del campo, la Lega Nord scenderà nuovamente in piazza per protestare contro la proroga in fase di concessione. All’angolo tra le vie Grandi e Roosevelt, a pochi metri di distanza dal centro migranti, il Carroccio chiederà ancora una volta la chiusura.
“Concludiamo l’anno ricordando a chi amministra Como che ha le ore contate – dice il segretario cittadino, Alessandra Locatelli – Questo centro illegale che ospita clandestini deve essere chiuso! Hanno prorogato i tempi come avevamo previsto noi! Prendono in giro i cittadini, e non si preoccupano delle conseguenze. Con l’arrivo della prossima primavera vedremo ancora più clandestini bivaccanti in giro per la città”.
Secco, ancora una volta, il commento del direttore della Caritas: “Mi spiace che non abbiano niente di meglio da fare e nulla di più serio in testa”.