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Sei ore di lavoro, 50mila litri d’acqua solo dal Canadair, 20 uomini, 4 fuoristrada e due autobotti (una da Erba e l’altra da Cantù). Giornata durissima per i vigili del fuoco di Como che hanno dovuto affrontare l’enorme incendio scoppiato sul Monte Bolettone.
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La zona interessata dalle fiamme è quella appena sotto il rifugio Capanna Mara a circa 1.200 metri d’altezza. L’allarme è stato lanciato alle 10.27 di stamane. Nel giro di poche ore i pompieri sono riusciti a controllare il rogo, cioè a evitare che si espandesse ma per domarlo è stato essenziale il passaggio del Canadair che dapprima ha raccolto l’acqua dal lago di Pusiano poi, probabilmente perché la manovra di raccolta risultava più semplice, si è spostato sul lago di Como. In effetti dalle 13 tutti i comaschi hanno visto e sentito l’imponente velivolo passare sulla città.
Le fiamme, come detto, sono state completamente estinte dopo circa sei ore, poco prima delle 17. Non è stata una giornata semplice perché i pompieri erano impegnati da ieri sera nei boschi di garzeno dove è scoppiato un vasto incendio che ha devastato decine di ettari di bosco.
Lo stesso canadair è stato coinvolto in entrambe le operazioni. L’origine dei due roghi è adesso oggetto di approfondimento da parte dei vigili del Fuoco e del comandante provinciale, Mario Abate. Non vi sono certezze ma in situazioni come queste non ci si stupirebbe se si scoprisse l’origine dolosa.