(Nel video l’intervista a Roberto Pusinelli, Primario Pronto Soccorso Ospedale Sant’Anna)
Sala d’attesa gremita e, una volta all’interno, pazienti e barelle ovunque: nei corridoi, nelle sale di osservazione. Senza contare i malati che sono già stati spostati nei reparti. Il conto aggiornato alle 16 di oggi pomeriggio parla di un totale di 161 persone arrivate al pronto soccorso generale, a cui si sommano – anche se seguono poi percorsi diversi – 37 pazienti più giovani al pediatrico e 14 donne all’ostetrico-ginecologico.
Il reparto di emergenza-urgenza di San Fermo sta registrando numeri record, dovuti – come detto – in gran parte all’impennata dei casi di influenza.
Nella sola giornata di ieri gli accessi al pronto soccorso generale sono stati 230 (dunque ben oltre la media di 160 circa in una giornata già difficile) con 5 codici rossi e 50 gialli (rispettivamente alta e media gravità), a questi numeri si aggiungono i 68 accessi al pediatrico e 26 al ginecologico.
Questa mattina entrando in reparto lo scenario che si presentava era di super lavoro. Con medici e infermieri divisi tra un ambulatorio e l’altro e barelle in attesa in ogni angolo disponibile. Del resto l’attività non si può fermare e bisogna dare assistenza a tutti.
Influenza, pronto soccorso pieno anche al Valduce: ambulanze ferme con i pazienti a bordo
Il Sant’Anna da tempo è diventato un punto di riferimento per pazienti provenienti da ogni angolo della provincia e da città limitrofe. Un esempio, evidente in queste ore, il gran numero di persone in arrivo dall’area di Saronno. Per far fronte alla richiesta di questi giorni è stato attivato lo stato di emergenza. Molti – come detto – i ricoveri, mentre per altri pazienti si è scelta la strada della dimissione protetta con controlli già programmati per una ulteriore verifica.
In questa fase inevitabile chiedersi – vista la carenza più volte denunciata – come si sta muovendo l’ospedale sul fronte degli infermieri. La previsione è che la situazione di difficoltà potrà continuare fino all’Epifania. Il consiglio per i codici minori (quindi di lieve gravità) è di non affollare il pronto soccorso perché l’attesa rischia di essere lunga (fino a 10 ore).
L’influenza non è un evento imprevedibile: ogni anno arriva, puntuale come le feste.
Ora, io mi domando perché le persone non si vaccinino.
Al costo di neanche dieci euro – è il prezzo di una dose di vaccino – ti assicuri una buona protezione.
Con un triplice beneficio:
non passi il Natale a letto
non contagi il prossimo
non vai a intasare i prontosoccorso.
Elementare, Watson.