L’impennata dei casi di influenza ha comportato un super lavoro non soltanto per gli ospedali, ma anche per i medici di base del territorio per cui l’inizio della settimana non è certo stato soft tra visite domiciliari e ambulatori affollati.
“Già prima delle feste abbiamo registrato un aumento dei casi tra adulti, anziani e bambini”, spiega il Presidente dell’Ordine dei medici di Como, Gianluigi Spata. “Il picco – evidenzia lo specialista – è atteso per gennaio ma già oggi ho visitato diversi pazienti, il mi ambulatorio è pieno”.
I sintomi per questo virus – definito “abbastanza aggressivo” da Spata – sono prevalentemente febbre alta e faringite. Il recupero è stimato mediamente in tre giorni. Spata si raccomanda di affidare le cure ai propri medici di famiglia “di usare antipiretici e di non prendere antibiotici se non quando specificamente indicato”.
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Per le categorie a rischio (come ad esempio anziani e malati cronici) l’influenza può evolvere e portare, ad esempio, a bronchiti e addirittura polmoniti. L’auspicio è che quest’anno ci sia una copertura vaccinale più ampia. I conti non sono ancora stati fatti, anche perché fino al 31 dicembre, è possibile fare l’iniezione. La speranza dei medici è che la maggior parte dei cittadini abbia scelto di proteggersi anche perché il virus di quest’anno è più impegnativo da combattere