Il ritardo per il progetto di Villa Olmo e dell’orto botanico, finanziato con 5 milioni da Fondazione Cariplo, assume dimensioni gigantesche. Lo comunica ufficialmente il Comune di Como con una nota.
“Diverse criticità di carattere tecnico-procedurale-giurisdizionale e recenti normative – si legge nel documento – hanno imposto la ridefinizione di alcuni procedimenti legati al progetto di Villa Olmo. Di conseguenza è stato necessario ridefinire le tempistiche e presentare una richiesta di proroga a Fondazione Cariplo spostando a marzo 2019 la conclusione delle opere”. La scadenza originaria era a metà 2015.
In particolare tra i motivi alla base dei ritardi figurano l’introduzione del nuovo Codice dei Contratti che ha eliminato la possibilità di espletare le gare con appalti integrati e di conseguenza la riprogrammazione dei procedimenti relativi alla ristrutturazione delle serre e di Villa Olmo; la sostituzione del dirigente e la conseguente riorganizzazione interna dell’ufficio Lavori Pubblici; le questioni legali legate al ricorso per il nuovo servizio Energia e al ricorso per l’appalto per il parco e l’orto botanico e infine gli approfondimenti legati alla rimozione di alcuni serbatoi interrati avvenuta nel 2012 e in fase di approfondimenti su richiesta di Provincia e Arpa.
“Siamo consapevoli delle difficoltà che hanno accompagnato questo progetto – commenta l’assessore Daniela Gerosa – Il recupero del complesso di Villa Olmo potrà ora proseguire e la sua riqualificazione apporterà benefici per la città e il territorio anche dal punto di vista economico per le sue ricadute nel comparto turistico”.