Facebook non è terra franca, nella quale si può dire di tutto senza conseguenze. È il messaggio che vogliono far passare polizia locale e Comune di Como, che hanno querelato tre utenti del social network per commenti diffamatori.
Il corpo della polizia locale è scosso da una contesa, interna, che prosegue da settimane: una vertenza sui nuovi turni, criticati dai sindacati, che ha portato a uno stato d’agitazione poi revocato.
Durante questi mesi di discussione e di notizie postate in rete, qualche leone da tastiera ha dato sfogo ai propri pensieri senza immaginare le conseguenze.
I tre utenti in questione, lo scorso 26 settembre, hanno accusato gli agenti della polizia locale di essere, di fondo, dei fannulloni. Persone che non fanno il proprio lavoro, agenti che non si vedono mai per strada, addirittura raccomandati. Un carico di accuse che Palazzo Cernezzi e i vigili non digeriscono.
“Veri e propri commenti diffamatori – spiega Donatello Ghezzo, comandante della polizia locale di Como – con questa querela vogliamo ribadire che social network non sono terra di nessuno nella quale si può fare di tutto senza conseguenze, e che a prescindere dalle proprie opinioni bisogna rispettare il prossimo”.
“Parliamo di insulti non di critiche – conclude l’assessore alla Polizia Locale Paolo Frisoni – La dignità e il lavoro del Corpo non possono essere derisi”.