L’area ex Stecav – una parte almeno – è libera e potrebbe, previe le dovute verifiche, ospitare i migranti.
A inizio estate il Banco di Solidarietà di Como, che ha di recente inaugurato la nuova sede in via Lenticchia, ha infatti liberato i locali proprio consapevole del fatto che gli spazi sarebbero potuti servire al Comune di Como, proprietario dell’area, per fronteggiare l’emergenza migranti.
Pochi giorni fa Caritas e Como Senza Frontiere hanno chiesto a Palazzo Cernezzi nuovi spazi per l’accoglienza: i due responsabili, rispettivamente Roberto Bernasconi e Annamaria Francescato, hanno scritto una lettera indirizzata al sindaco Mario Lucini per chiedere l’apertura della ex caserma De Cristoforis e in subordine (o contemporaneamente) dei locali del fabbricato nell’ex Stecav, alla luce del fatto, hanno spiegato, che ogni notte poco meno di un centinaio di migranti, tra cui anche donne e minori, cercano riparo di fortuna trovando il centro di via Regina chiuso.
La caserma è del ministro della Difesa, quindi solo la Prefettura potrà rispondere. E questa ipotesi sembra difficilmente percorribile. Ma i locali ex Stecav sono di proprietà comunale e risultano liberi da luglio. “Abbiamo inaugurato quest’estate la nuova sede – spiega Sonia Bianchi, presidente del Banco di Solidarietà di Como – a luglio abbiamo lasciato libera l’area ex uffici della Stecav, proprio in previsione che gli spazi, circa 200 metri quadrati, potessero servire per l’accoglienza. In quel comparto occupiamo solamente una zona del magazzino, ma il resto è libero”.
Volendo, quindi, il Comune potrebbe già procedere con un’assegnazione tramite procedura a evidenza pubblica ed eventuali lavori e messe a norma, anche se l’assessore Bruno Magatti ha già detto che ”concedere nuovi spazi di volta in volta sia in assoluto la risposta migliore”