Sul fronte tecnico-giudiziario, oggi è stata una giornata veramente a due facce per il Comune di Como con altrettante notizie di segno opposto.
Quella positiva viene dal Tar della Lombardia che ha sostanzialmente messo nel congelatore due atti dirompenti emessi dall’amministrazione provinciale tra la primavera e l’estate scorse. Villa Saporiti, infatti, notificò al Comune di Como un provvedimento sanzionatorio con annessa richiesta di demolizione per gran parte delle opere realizzate negli anni ma sul lungolago ritenute abusive dalla Provincia.
Palazzo Cernezzi, di fronte a un provvedimento così drastico – frutto peraltro della bocciatura Anac della terza perizia di variante – presentò immediatamente ricorso, con richiesta di sospensiva immediata dell’efficacia degli atti. E qui arriva la buona notizia per il Comune: il 13 dicembre scorso, il Tar ha effettivamente accordato la sospensione demandando la valutazione nel merito del ricorso addirittura al dicembre 2017, tra un anno. Nel frattempo, nessuna demolizione sarà eseguita sul cantiere.
Ma, come si diceva, oggi è stato il giorno in cui si è appreso un dettaglio clamoros anche per una seconda vicenda: quella che ha visto i tre ex progettisti originari delle paratie, Ugo Majone, Renato Conti e Carlo Terragni ad aprire un contenzioso con il Comune per ottenere circa 200mila euro arretrati, maturati fino a prima di esser stati allontanati dai ruoli.
Palazzo Cernezzi non soltanto ha perso ma ora si scopre anche una brutta figura. Dopo aver ottenuto ragione oltre un anno fa nell’arbitrato, anche se per una cifra di 122mila euro, e nonostante quasi due anni di solleciti e atti di precetto, agli ex progettisti delle paratie il Comune non ha versato per mesi e mesi il dovuto.
E quindi l’8 luglio 2015, a Majone, Conti e Terragni non è rimasto altro che notificare all’amministrazione un atto di pignoramento nei confronti della Tesoreria Comunale pur di ottenere le cifre di spettanza. Alla fine, dopo questa prova di forza dove è riuscito a fare capolino persino un pignoramento, Palazzo Cernezzi ha finalmente concesso i pagamenti: 58mila euro per Majone e 44 sia per Conti sia per Terragni.
Ma questa giunta comunale non doveva essere quella del “cambiamenti”???