L’annuncio, ormai pare cosa certa, dovrebbe avvenire prima di Natale. Il centrodestra comasco, Forza italia in testa, è a un passo dalla formalizzazione di Mario Landriscina candidato sindaco a Como per le elezioni 2017. Che la cosa avvenga durante l’aperitivo prenatalizio forzista in programma il 22 dicembre a villa Gallia, come sostengono alcuni, pare improbabile ma certo è che prima del 24 i giochi dovranno essere chiusi.
Chiusi nonostante una certa agitazione, talora al limite del tumulto, in questi giorni. Nel dibattito elettorale sono pesate le parole di Sergio Gaddi, capogruppo azzurro in Comune, che ha messo fortemente in discussione il metodo con cui Forza Italia è arrivata al nome del medico comasco. Una freccia tirata in piena autonomia e in puro stile gaddiano, guascone e irriverente, ma che involontariamente ha dato voce a un malcontento rimasto a lungo sotterraneo. Così, dopo mesi di sostanziale silenzio (preso come un quasi-assenso) circa Landriscina, qualche voce nel centrodestra si è fatta sentire.
Ieri le parole del giornalista e presidente di Fucina Liberale, Giovanni Sallusti in linea con Gaddi. Ma in queste ore sia in Forza Italia che nei partiti alleati, ciò che prima pareva un consenso se non murato quantomeno quasi unanime è stato messo in discussione. Di qui la decisione di imprimere accelerazione a accelerazione. Se nei giorni scorsi, infatti, il segretario provinciale Alessandro Fermi puntava a un’ufficializzazione entro fine anno ora mira a una chiusura rapida, come detto prenatalizia: a conti fatti mancano otto giorni.
Se Fratelli d’Italia non dovrebbe sollevare problemi su Landriscina la Lega registra qualche fermento interno anche se non dovrebbe, in definitiva, porre veti. Due le ragioni: prima la professione di Landriscina, medico appunto, settore dove il Carroccio ha storicamente un peso notevole, seconda l’assenza reale di una proposta alternativa.
I giochi se non fatti, sono quasi chiusi.
Aria completamente diversa nel centrosinistra dove il problema non è la convergenza su un nome ma proprio il nome. Le recenti dichiarazioni del magistrato Giuseppe Battarino, secondo molti papabile candidato (peraltro, ironia della sorte, grande amico di Landriscina) che ha specificato di non essere il candidato né di aver avuto contatti formali o ufficiali con il Pd hanno aperto un nuovo fronte. In questi giorni il segretario cittadino, Stefano Fanetti, ha dato il via consultazioni, con aree interne e esterne al partito, per sondare gli umori sul nome del magistrato. Proprio domani sera, peraltro, è in programma un’uscita di Battarino con il deputato democratico Chiara Braga (secondo alcuni prima vera sponsor del magistrato) all’Accademia Galli. Il tema sono i reati ambientali ma il fatto che per l’occasione il Pd abbia rinviato l’assemblea cittadina – dove si sarebbe dovuto discutere il futuro dello stesso Fanetti – ha certamente un significato politico.