“Divieto di pubblico” durante partite o altre manifestazioni sportive al palazzetto del ghiaccio di Casate. Da tempo mancano alcuni documenti importanti necessari per poter utilizzare la struttura, carenze che sono sfociate ieri sera in una comunicazione ufficiale recapita ai responsabili delle società che usufruiscono dell’impianto da parte di Csu, Como Servizi Urbani (braccio operativo del comune) che gestisce il palaghiaccio. Poche righe in cui si precisa che non possono essere previsti eventi con il coinvolgimento del pubblico. Di fatto le partite dell’Hockey Como si dovranno quindi svolgere a porte chiuse, così come le esibizioni degli altri club di pattinaggio.
Immediate le conseguenze: sulla pagina Facebook dell’Asga (Associazione Sportivi Ghiaccio Ambrosiana) si legge che è stato annullato il saggio di Natale, mentre – come detto – le prossime gare di hockey (già quella del 27 dicembre) dovranno essere disputate senza tifosi, così come già avvenuto pochi giorni nel derby contro Varese.
“Per noi è un grosso problema e un grosso danno – ha detto il presidente dell’Hockey Como, Luca Ambrosoli – parliamo delle partite della prima squadra e delle giovanili. Abbiamo degli abbonati che non potranno seguire le gare. Abbiamo già scritto al sindaco di Como, Mario Lucini, che speriamo di incontrare a breve”.
Da quanto è stato possibile ricostruire l’impianto non può essere utilizzato a pieno perché all’appello mancherebbero da una parte la certificazione di prevenzione incendi e dall’altra il parere della commissione di vigilanza sui locali dove si esercita pubblico spettacolo.
In pratica il primo documento deve essere rilasciato per le strutture superiori a 200 mq o con una capienza di più di 100 persone, l’altro serve laddove è prevista la presenza del pubblico. Sembra che entrambi manchino e non certo da ieri.
Le verifiche sono in corso e si sta lavorando per ridurre al minimo i disagi confermano i vertici di Csu e l’assessore allo Sport di Palazzo Cernezzi, Luigi Cavadini.
“C’è stato un incontro con i vigili del fuoco l’altro ieri – ha confermato Cavadini – so che sono in corso accertamenti da parte loro, di Csu e dei tecnici comunali. Stiamo lavorando per poter rendere agibile la struttura al più presto, magari in una prima fase con un accesso al pubblico limitato”.
Sarebbe infatti possibile stringere i tempi facendo riferimento alla normativa e agli adeguamenti di sicurezza previsti per gli impianti con capienza non superiore a 100 persone.