Maria Rita Livio, presidente della Provincia di Como, è a processo per diffamazione: avrebbe dato del “mafioso” a un consigliere comunale, Giuseppe Riniti. L’episodio risalirebbe al 12 ottobre 2014, durante i concitati momenti di spoglio delle ultime elezioni provinciali: Livio comunque nega ogni addebito.
Dall’udienza di oggi davanti al giudice di pace – la seconda dopo altrettanti rinvii – sono emersi due elementi. Il primo, piuttosto disarmante: il processo è stato rinviato al 17 ottobre 2017. Quasi un anno. Perché, evidentemente, il giudice di pace è intasato. Il procedimento sarebbe andato in Tribunale se fosse stata riconosciuta l’aggravante, ma così non è stato.
Tuttavia, l’elemento curioso di questo processo è un altro: la lista testi, che chiama in causa una buona fetta della politica comasca. Il pm chiamerà a testimoniare, oltre alla parte lesa, Riniti, difeso dall’avvocato Davide Arcellaschi, anche Alessandro Fermi, consigliere regionale di Forza Italia e sottosegretario di Regione Lombardia.
La difesa – avvocato Claudio Bocchietti – chiama a testimoniare Luca Gaffuri, consigliere regionale del Partito Democratico e, politicamente, avversario naturale di Fermi. Convocati davanti al giudice per testimoniare anche Anna Veronelli, segretario cittadino di Forza Italia, Maria Grazia Sassi, già consigliere provinciale di Forza Italia e Fiorenzo Bongiasca, sindaco di Gravedona ed Uniti. In altre parole, una sfilata di politici comaschi.