11 dicembre 2006, 11 dicembre 2016. Dieci anni fa, in provincia di Como, veniva commesso uno dei delitti più efferati della storia italiana. Quattro omicidi in una notte di follia. Da quella notte, si iniziò a parlare di strage di Erba.
IL DELITTO
Quella sera per primi, in via Diaz, a Erba, arrivano i cronisti delle testate locali. I pompieri stanno spegnendo un violento incendio. Di questo, all’inizio, pare si tratti: un incendio con alcune persone ferite. Poi si scopre quel che è successo davvero.
Quattro persone uccise brutalmente. Raffaella Castagna, 30 anni, figlia di Carlo, noto imprenditore della città. Il figlio, Youssef Marzouk, 2 anni. La nonna del piccolo e mamma di Raffaella, Paola Galli, 57 anni. Valeria Cherubini, 55 anni, vicina di casa di Raffaella. Una quinta persona riesce a salvarsi. È Mario Frigerio, supertestimone, che pochi giorni dopo la strage con un filo di voce e più tardi, in aula, davanti alla Corte d’Assise in Tribunale a Como, indicherà agli investigatori gli autori del massacro: Olindo Romano e Rosa Bazzi.
ROSA E OLINDO
Da quel momento in poi, Olindo e Rosa. La coppia killer di vicini di casa. Netturbino lui, donna delle pulizie lei. Due persone apparentemente normali, ma che – nelle ricostruzioni del delitto – si rivelano capaci di azioni terribili. Detestavano i vicini. E così, la sera dell’11 dicembre, salgono con spranga e coltelli: uccidono Raffaella, Paola e Youssef. Bruciano la casa. E uscendo incontrano gli altri vicini: Valeria e Mario Frigerio. Uccidono lei, lasciano in fin di vita lui. Poi tornano a casa. E lì restano fino all’8 gennaio 2007, un mese dopo il delitto. Giorno in cui vengono fermati dalle forze dell’ordine. Olindo e Rosa confessano in poche ore. Confessano tutto, ma poi ritrattano e ancora oggi si dicono innocenti. Il 26 novembre 2008 vengono condannati all’ergastolo con isolamento diurno per tre anni. Lui nel carcere di Opera, lei in quello di Bollate. Condanna confermata in appello e in Cassazione.
AZOUZ IN TUNISIA
Un caso di cronaca nera che sconvolse l’Italia e la provincia di Como. Con una portata e una rilevanza mediatica a dir poco massiccia. In primo piano, nel corso dell’intera vicenda, il tunisino Azouz Marzouk, padre di Youssef e marito di Raffaella Castagna. Qualche guaio con la legge per droga, una certa disinvoltura di fronte alle telecamere. Anni dopo la strage, Azouz tornerà in Tunisia. A Zaghouan. Dove ancora oggi riposano Raffaella e Youssef.
LA MESSA
Le quattro vittime della strage verranno ricordate domani mattina, a Erba, nella chiesa prepositurale, domani alle 8.