Se non è un record, è solo perché manca una classifica ufficiale dei risarcimenti versati dal Comune di Como per infortuni causati da buche. Ad ogni modo, la disavventura capitata a una ragazzina minorenne nei pressi di Villa Geno, per l’esattezza nel piazzale antistate l’edificio, è certamente uno dei casi più clamorosi degli ultimi anni.
I fatti risalgono a due anni e mezzo fa, l’8 giugno 2013. Quando una passeggiata al primo caldo estivo, in uno dei punti più belli della città, si è trasformata in un autentico calvario a causa di una voragine nel porfido.
L’inciampo nella buca è stato improvviso e senza colpe, la caduta ha avuto un esito davvero rovinoso: immediatamente trasferita al reparto di Ortopedia dell’ospedale Sant’Anna, alla giovane è stata riscontrata la frattura scomposta del femore sinistro. Necessaria, dunque, un’operazione chirurgica per ridurre il danno e la successiva applicazione di un fissatore esterno.
Nemmeno la ripresa è stata semplice, come testimonia l’accertamento di un’invalidità permanente all’11% dopo i lunghissimi mesi di cure e riabilitazione.
Nel frattempo sono proseguiti gli accertamenti sulla causa della caduta e in questo senso molto ha pesato l’ammissione dello stesso settore Reti del Comune di Como della presenza nel punto in questione di una buca pericolosa. Anzi, di più: sempre dagli uffici dell’amministrazione è giunta la conferma che anche precedentemente a quell’8 giugno 2013 si erano avute altri infortuni nella stessa zona.
La vicenda è finita inevitabilmente in Tribunale per il risarcimento del danno, e alla fine Comune e genitori dalla giovane sono arrivati a un accordo transattivo: alla ragazza è dunque stata corrisposta la cifra record di 50mila euro, 45 pagati dall’assicurazione che tutela l’amministrazione e 5mila a carico diretto di Palazzo Cernezzi. Una delle cifre più alte di sempre.