Sei condanne a multe tra i 200 e i 250 euro e tre assoluzioni. Si è concluso così, oggi, in Tribunale a Como, il processo che vedeva imputate nove persone, quasi tutti ragazzi tra i 25 e i 30 anni, responsabili di un’incursione in due edifici dismessi a Como.
Un’occupazione lampo, che sfociò in una ventina di denunce. Due gli episodi contestati dalla Procura di Como, entrambi risalenti al 2013. Il primo blitz era durato poche ore, e aveva interessato un capannone dismesso in via Magni.
La seconda manifestazione era durata invece due giorni: i protagonisti della vicenda avevano occupato un magazzino dismesso in via Del Lavoro.
All’inizio era stata formulata anche l’ipotesi di reato di danneggiamento, poi archiviata. A giudizio, oggi, sono arrivati solamente i promotori delle occupazioni. Gli altri giovani identificati avevano definito le rispettive posizioni tempo fa.
I sei condannati sono stati ritenuti colpevoli ai sensi dell’articolo 633 del codice penale: invasione di terreni o edifici. Dicevano di appartenere al collettivo Taz. Taz è anche acronimo inglese di Temporary Autonomous Zone, “zona temporaneamente autonoma”, una forma di manifestazione che prevede proprio occupazioni lampo di edifici.