Una lettera-allarme partita da Como e destinata alla Presidenza del Consiglio. Il sindaco, Mario Lucini, e l’assessore alle politiche sociali, Bruno Magatti, a cinque mesi dall’esplosione del caso migranti in città hanno deciso di scrivere al premier, Matteo Renzi e al ministro dell’interno, Angelino Alfano
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA-APPELLO
“A Milano il Corriere della Sera riportando dati del Viminale parla di 3720 migranti presenti – spiega Lucini – Se si rapporta tale dato al numero degli abitanti residenti, per avere una situazione paragonabile a quella che sta affrontando la città di Como, è come se a Milano ne fossero presenti oltre 18mila”.
“Città e territorio hanno saturato la capacità di risposta – aggiunge Magatti – E’ stata data una grande risposta da parte di tutti ma oltre una certa misura non possiamo andare. Non possiamo rischiare di innescare un conflitto sociale. In questi anni anche il nostro territorio ha visto crescere le difficoltà e le domande di aiuto sono continue. Basti pensare che nel solo Comune di Como sono 551 i minori affidati al servizio di Tutela e di questi 55 sono affidati a comunità”. In particolare nella lettera viene segnalato il problema dei minori stranieri non accompagnati: sono 123 quelli affidati al Comune di Como e 270 quelli ospitati nel Centro della Prefettura.
“La nostra città collocata all’estremo confine settentrionale del Paese, non è un luogo di sbarco – scrivono Lucini e Magatti – Ne consegue che, per la stragrande maggioranza, coloro che qui convergono dovrebbero essere già fotosegnalati. Dobbiamo ritenere che ciò sia particolarmente vero per i minori stranieri non accompagnati, i quali dovrebbero essere già stati affidati, anche solo temporaneamente a qualche struttura: se così non fosse occorrerebbe domandarsi che cosa non funziona in qualche hotspot. Certamente non si puù pensare che le eventuali inefficienze del sistema siano “pagate” dal territorio comasco”. E ancora “Se è vero, come a noi pare, che un territorio (nella fattispecie della città di Como) si rivela particolarmente attrattivo… occorre allora sostenere in modo più efficace le politiche di distribuzione sul territorio nazionale (ed europeo) così che esse non vengano poi continuamente rese vane dalle scelte degli stessi interessati”. E infine: “E’ assolutamente necessario ed urgente sostenere il lavoro della Questura di Como”. “Como – conclude Magatti – è parte di un sistema complesso e se il sistema non funziona non può essere la nostra città a risolvere e affrontare da sola il problema”.