Decisamente a sorpresa, la Variante della Tremezzina ha fatto capolino nella puntata speciale di questa sera di “Porta a Porta”, la trasmissione politica di Rai1 condotta da Bruno Vespa. Tra gli ospiti della trasmissione interamente dedicata al referendum sulla riforma costituzionale del prossimo 4 dicembre, figuravano anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, e il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi.
Nel corso della trasmissione, però, il dibattito è “deragliato” ripetutamente dai temi strettamente costituzionali ad altri più ampi e prettamente politici. Ed è stato in uno di questi intermezzi che Salvini ha parlato della Variante della Tremezzina.
“Vi porto una caso della provincia di Como – ha affermato il segretario del Carroccio – Lì si attende da 20 anni la variante della Tremezzina, sulla Regina che è una strada statale. L’opera è bloccata, ma non può essere un burocrate statale che non è mai stato sul lago di Como che può fermare un’infrastruttura del genere. Per questo io dico che ci sono due enti che vanno aboliti: la Soprintendenze e le prefetture”.
Chiarissimo il riferimento, alla Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggisti di Milano che – unica, rispetto a una lunga serie di consensi istituzionali – con un no al progetto per la variante per l’impatto del tratto scoperto nelle vicinanze del Santuario della Madonna del Soccorso, nel settembre 2015 bloccò l’iter di approvazione dell’opera che pure pareva vicino alla conclusione positiva. Un “niet” che si è giusto ammorbidito nell’ultimo incontro con gli enti locali di fine ottobre grazie all’ipotesi presentata dalla Provincia di interrare anche il tratto contestato, ma che comunque ancora non si è trasformato nell’atteso via libera all’opera da 330 milioni di euro.
Senza entrare nella questione specifica, il ministro Boschi ha comunque ribattuto a Salvini che “il giorno dopo il referendum possiamo anche rivedere le Soprintendenze e le prefetture, ma il 4 dicembre non si vota su quello”.