Non è più scontro a viso aperto. Ormai, tra Cigl – da una parte – e Cisl e Uil dall’altra è in corso una vera e propria guerra sindacale. Che presto potrebbe portare – o meglio, porterà – a uno sciopero.
Il terreno di confronto è Asf Autolinee, l’azienda di trasporto pubblico locale. Il 22 settembre è stato sottoscritta l’ipotesi di un accordo per distribuire il premio di produttività, dopo il taglio sulle buste paga a partire da settembre mediamente di 250 euro ad autista.
Ipotesi di accordo sulla quale la Cgil ha sempre detto di no, e che invece viene caldeggiata da Cisl e Uil. Sul tema è stato indetto anche un referendum interno, poi bocciato.
Ieri una nuova iniziativa: una raccolta firme. Il 53% dei dipendenti, 260, chiede di sottoscrivere l’accordo.
Oggi, però, interviene nuovamente la Cgil. Con un comunicato di fuoco. E si scaglia contro la possibilità che Uil e Cisl sottoscrivano l’accordo. “Riteniamo tale decisione inaccettabile e gravemente lesiva delle regole democratiche sancite dagli accordi nazionali unitari delle norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro”, tuona la Cgil.
E ancora: “Le firme dei lavoratori a cui fanno riferimento FIT e UILT sono state “raccolte” non si sa da chi, non si sa come, su un documento anonimo non intestato. Cisl e Uil con la firma si appropirebbero di un diritto che non hanno”.
Le due controparti sindacali, dicono ancora dalla Cgil, “in piena sintonia con ASF predispongono un incontro che si terrà, guarda caso, nel pomeriggio di lunedì, proprio nel pieno del referendum indetto dalla RSU e il giorno precedente all’udienza in tribunale riguardante un centinaio di lavoratori assunti dopo il 7/2008. Come mai tutta questa fretta? Forse per paura del parere dei lavoratori espresso nel referendum?”
Dopo aver ribadito al contrarierà all’accordo, che penalizzerebbe – sempre secondo la Camera del Lavoro – i neoassunti di 188 euro al mese, la Cgil minaccia uno sciopero. O meglio, lo annuncia: “valuteremo tempi e modalità per la proclamazione dello sciopero a difesa della dignità e dei diritti dei lavoratori di ASF e degli accordi nazionali”.