Ora ci sono le cifre. E i numeri non mentono: l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati, oltre a essere una questione umanitaria e politica, è certamente un grosso tema economico per Como. Soprattutto per il Comune, che dal 2009 al 10 ottobre scorso per questa specifica accoglienza dei migranti ha già speso 7 milioni e 100mila euro.
Una cifra enorme e in costante crescita, ma che resterebbe comunque monca senza un altro dato centrale; ovvero, quanto dall’Anci fino al 2010 e poi da Ministero del Lavoro e Prefettura è stato restituito come contributo a Palazzo Cernezzi.
Qui, il numero rende l’idea dello sforzo enorme dell’amministrazione. Quest’anno il Comune di Como ha già speso oltre un milione e 600mila euro al 10 ottobre. E per i primi due trimestri, dalla Prefettura sono arrivati soltanto 442mila, poco più del 25%. E guardando i dati sui 12 mesi, ad esempio considerando l’intero 2015, la prospettiva verso il 31 dicembre non è un invito all’ottimismo: sul milione e 600mila euro speso da Palazzo Cernezzi, la Prefettura ha dato soltanto la metà, 856mila euro.
Nel periodo complessivo preso in considerazione, il lasso 2009-2016, lo sbilancio a danno delle finanze comunali è clamoroso: per un totale di 447 migranti minorenni sono stati spesi 7 milioni e 100mila euro e ne entrati da Roman meno di 3 mezzo. Neanche la metà. Il che, però, non esime Palazzo Cernezzi dal pagare il mantenimento del minore, anche se trasferito altrove.
Della ricerca su numeri e situazione si è occupata Anna Veronelli, consigliere comunale di Forza Italia e – sul tema – in stretto contatto con l’europarlamentare Lara Comi.
“I dati sono molto eloquenti – dice – L’accoglienza dei minori è certamente un dovere ma di cui deve farsi carico l’Europa intera e non soltanto la comunità locale con le proprie risorse. A fronte di spese esorbitanti per il Comune, le risorse sono assolutamente inadeguate”.
“Noi non possiamo distogliere dai Servizi sociali così tanti fondi per farci carico di un problema internazionale – chiude Veronelli – E ora servono risposte: chi si occuperà dei 100 minori che lasceranno il centro governativo di via Regina? Per il Comune sarebbe impossibile”