“E una situazione grave e non più tollerabile“, poca voglia di appellarsi alla diplomazia dopo lunghe trattative andate a vuoto. Così l’assessore al demanio Marcello Iantorno a proposito del battello Lario che da anni, in pessime condizioni e non più utilizzato, galleggia attraccato sul lungolago, tra la passeggiata provvisoria e l’imbocco ai giardini pubblici. Questione antica e ampiamente dibattuta, costellata di domande, rigetti e ricorsi.
La concessione per il mantenimento del battello, un tempo bar gelateria, è scaduta nel dicembre 2015 non più rinnovata per una legge regionale del 1998 e di un’ altra del 2007.
La richiesta di rinnovo della Ditta proprietaria risale al 2008, all’epoca respinta fu oggetto di ricorso al Tar che confermò la decisione del Comune nel 2012. “L’ordine di sgombero del 2009 non è stato mai eseguito”, accusa Iantorno. Il regolamento comunale del 2011, inoltre, vieta il rilascio di nuove concessioni nella zona portuale. Ma Il battello è ancora ormeggiato nonostante le intimazioni del comune nel 2015 e 2016 . “Non è stata neppure pagata la indennità di occupazione dal 2007 al 2015, si tratta di oltre 29mila euro” sottolinea l’assessore.
“Il battello rischia l’autodemolizione – evidenzia Iantorno – con grave rischio per l’acqua e l’ambiente”. Secondo il responsabile del demanio “gli incontri di questi anni, anche recenti, per ottenere dalla proprietà il ritiro dell’imbarcazione sono stati del tutto inutili”.
Così la decisione: nei prossimi giorni il Comune procederà con “con urgenza” per incaricare della rimozione a una Società specializzata. Il battello una volta tirato in secca verrà portato in un deposito “L’ufficio legale del Comune – dice Iantorno – sarà sollecitato a recuperare il debito di oltre 29mila euro maturato dal 2007.
“Voglio ancora sperare – conclude l’assessore – che la società proprietaria voglia almeno ora collaborare per liberare l’area e ciò a loro potrebbe convenire per evitare ulteriori costi a loro carico”.