A Como nascerà un nuovo partito di sinistra all’inizio del 2017, questo è un dato praticamente certo ed è stato comunicato dai rappresentanti di Sel agli attuali alleati di Pd e Como Civica riuniti ieri per tentare di imbastire la corsa alle prossime elezioni comunali. Dovrebbero far parte del nuovo soggetto Rifondazione, Psi, Possibile e Sel-Sinistra italiana (non Paco con Bruno Magatti). Questo ha comportato un’immediata ricaduta: il tentativo di avviare subito un percorso condiviso tra tutto l’attuale centrosinistra al governo in Comune è stato stoppato e rinviato a tempi migliori e soprattutto più chiari.
L’idea avanzata dal Pd nella riunione era semplice: avviare immediatamente un confronto con associazioni e categorie per tirare le fila del prossimo programma elettorale e poi passare al voto tra iscritti e simpatizzanti per pesare gli aspiranti successori di Mario Lucini. Niente da fare: a oggi, soltanto i dem sono convinti che le primarie, da svolgere comunque non prima di fine gennaio-inizio febbraio, siano la strada maestra per designare il prossimo candidato sindaco.
Como Civica, la lista che ha materialmente candidato Lucini nel 2012, è disponibile a partecipare alla sfida ma solo se vi saranno più candidati di peso e di estrazioni differenti, non tanto per farla. L’ala sinistra – che nel nuovo anno prenderà nome e forme diversi – non intende partecipare a nessuna competizione senza un patto politico di ferro su alcuni punti essenziali ancora da stabilire.
A oggi, dunque, i candidati puramente potenziali per la scelta del candidato sindaco di centrosinistra restano tre, anche se il fatto che si affrontino sul serio tra qualche mese non è affatto scontato. I nomi sono quelli dell’assessore al Patrimonio Marcello Iantorno, del presidente del consiglio comunale Stefano Legnani e quello dell’assessore all’Urbanistica, Lorenzo Spallino. Soprattutto quello dell’assessore Lorenzo Spallino, sarebbe da dire: a oggi – e tenendo sempre presenti le rivoluzioni che la politica può compiere in pochi minuti – l’avvocato è il nome più forte. Se il Pd si decidesse a sostenerlo, saremmo vicini a un’incoronazione.